Warm Morning Brothers

the Acoustic Brothers

Sunday, September 24, 2006

 

GET UP AND GO TO CALIFORNIA....



Da gennaio 2007 il Warm Morning inizia una nuova avventura discografica con la storica label californiana di indie pop Shelflife Records, con un Ep che uscirà sia in formato digitale su cd ep, sia su 7" in edizione limitata. L'etichetta, capitanata da mister Ed Shelflife, una vera eminenza grigia in fatto di pop e dintorni, ha pubblicato, nel corso dell'ultimo decennio, dischi di fantastiche pop bands da tutto il mondo come Acid House Kings, The Arrogants, Language of flowers, Postal Blue, The Maybellines, Moving Pictures, The Radio Dept., Laura Walting e tanti altri. Davvero un grande onore far parte della family!!! Tra poco ci si aggiorna con qualche dettaglio in più....

 

Sono ufficialmente terminate le sessioni di studio dell'album degli amici TEMPONAUTS, nel quale ho avuto il piacere di fare qualche traccia di chitarra...una miscela esplosiva di paisley underground, powerpop di classe e sixties rock da pelle d'oca!! Assolutamente da non perdere l'uscita imminente...intanto si può avere un piccolo assaggio di quello che sarà questo splendido album, sulla compilation "WILD SOUND FROM THE PAST DIMENSION" che uscirà per Go Down Records/Circolo Fantasma, con una versione bomba del super classico "That's how strong my love is"....e non dico più niente...per ora.

Sunday, September 17, 2006

 

Dopo circa un anno dall'inizio dei lavori di "Feather" facciamo un riassunto delle opinioni raccolte sul web....

Da NERDS ATTACK! (Musicaroma underground)

Ricordate cosa scrivemmo a proposito dei piacentini Warm Morning?Una proposta da inserire in un insolito NAM nostrano. Quell'acronimo sta per New Acoustic Movement, limitato fenomeno musicale dei nostri tempi che ha spinto al successo artisti come KOC, Turin brakes, Badly Drawn Boy, Sondre Lerche, I am Kloot...I fratelli Modicamore sono tornati dopo due Ep autoprodotti con l'agognato e meritato debutto. Il loro interesse è di estrazione acustica in ambito folk. Con un occhio aperto alla West Coast americana e l'altro vigile sull'indimenticabile lezione dei troubaor britannici e dei loro più recenti epigoni (Belle and Sebastian). Dieci tracce attraversate dalla raffinatezza, dalla serenità che solo una lunga giornata di sole può regalare, dalla voglia di stupire anche quando la luce si fa più soffusa e avvolgente. Un gioellino che nulla, ripetiamo nulla, ha da invidiare ai celebrati spilungoni norvegesi (l'eccitazione a loro rivolta è ancora uno dei tanti misteri dell'Italia del dopoguerra), ma anzi si spinge oltre. Come l'acid folk sessantiano che pervade "Disconnected" ed un finale debitore a sua longevità maxima Neil Young "The room is shaking", quando spadroneggiava insieme ad altri tre leggendari compagni. Il crepuscolo tra i solchi dei Warm Morning. Come un soffio di vento che muove e fa viaggiare le foglie. Da una parte all'altra del cuore.

Emanuele Tamagnini

KATHODIK.it

Dopo due demo, esce il primo lavoro sulla lunga distanza dei Warm Morning, duo piacentino propone una formula soffice in bilico tra indie pop e alternative folk. Nelle dieci tracce, i due fratelli si misurano con diverse ambientazioni a cui si aggiungono, alle due chitarre acustiche e all'intrecciarsi delle voci, batteria, basso, mellotron, archi , fiati e moog: tutto per giungere ad episodi cari a sonorità '60, ma anche a riferimenti più recenti come Kings of convenience, Belle and Sebastian, Burt Bacharach. Un disco molto ben fatto, che risulta smielato al punto giusto, tanto da non poter privare all'ascolto del disilluso sull'amore, ma che alterna brani più cadenzati ad episodi più ritmati, senza grosse differenze sostanziali. Un disco curato e per nulla banale.

Rocco D'Ammaro

POPARTX AND RETROPHOBIC

E' stato ultimato da pochi giorni il primo album dei piacentini Warm Morning; ensemble che fa capo a Simone Modicamore, anche chitarrista dei bravissimi Rookies (splendida miscela di '60 garage). I Warm Morning, propongono un sound estremamente soffice e "folksy", che partendo da evidenti affinità stilistiche col cosidetto "new acoustic movement" di bands tipo I am Kloot, Kings of convenience o Badly drawn boy o col "new folk" dei Vetiver si proietta via via all'indietro nel tempo fino ad inglobare molteplici fonti "auditive": da Nick Dake, agli Opal, a Burt Bacharach, ai Beau Brummels più folk rock. Delle 10 tracce che compomgono l'album (registrato all'Elfo Studio di Tavernago (PC), alcune mi hanno colpito particolarmente. Mi riferisco in particolare alla tenuissima "Behind the curtain"; a "Silver Rain" (una delle mie preferite) attraversata da splendide atmosfere country-roots; all'indie rock modernista di "Disconnected"; alla folksy "Party's over", alla notevole "The room is shaking", irrorata di rilucenti spezie west-coastiane e a "the jackstraw and the crow". Un attimo più sottotono e "normalmente" indie rock gli altri pezzi. Nel complesso però prova davvero interessante. Intanto la ricerca sonora della band continua (vedi l'uso di mellotron, moog piano...). I Warm Morning hanno una notevole cultura musicale e hanno capito che i veri tesori si trovano in quel periodo che va dai mid 60's agli early 70's. Che lo spirito della Incredible String band vi assista!

Michele Ballerini

Non posso che raccomandare questa concreta prova di Simone e Andrea a tutti. Nell'underground qualcosa si sta davvero muovendo, la qualità delle produzioni ormai non ha nulla da invidiare all'estero. Questo album dei Warm Morning è godibilissimo, da apprezzare come un vino pregiato, in tutte le sue sfumature e i suoi arrangiamenti. Assolutamente ideale per questa mezza stagione. Uno scrigno di psych-folk ripieno di profumi crepuscolari e di sensibilità acustica. Bravissimi.

fab (Retrophobic)

GUFETTO (il tuo giornale online)

Andrea e Simone, in arte Warm Morning, sono due fratelli piacentini innamorati della chitarra acustica. Iniziano a suonare nel 2002, soli con le loro chitarre, a cui poi, nel corso degli anni, si vanno aggiungendo basso, batteria e percussioni. Dopo due Ep autoprodotti, ecco arrivare "Feather", il loro primo album. Un progetto sicuramente libero da limiti di forma e genere, che gioca con tutto ciò che uno studio può offrire: archi, fiati, mellotron, moog e pianoforte accompagnano le immancabili chitarre e le voci degli interpreti, che di questo strumento ne hanno fatto negli anni autentica leggenda. Dieci pezzi buoni e ben eseguiti, buon gusto e ottimo ritmo, che cresce nei pezzi come "The room is shaking" e "The jackstraw and the crow". Una musica che sicuramente riporta alla mente le sonorità folk dei sixties, ma che al contempo riesce ad essere personale, caratterizzando così il sound di questo gruppo, che merita sicuramente di trovare presto un'ottima vetrina.

Stefania Fiorese

COOLCLUB.it

Vengono da Piacenza, sono fratelli, si chiamano Warm Morning, come una stufa. E la loro è musica di quella che ti scalda il cuore. Feather il loro album è una dichiarazione d'amore a tante cose. Alle atmosfere dolci e sognanti dei Kings of convenience ma anche alla tradizione che viene da lontano, al folk americano. Le canzoni sono scarne e al contempo corpose, alle chitarre acustiche fanno eco archi, banjo, ritmiche che fanno impazzire la bussola e dimenticare le lancette. Ci si lascia piacevolmente prendere dalle canzoni di Feather. Forse solo la voce lascia trasparire qualche indecisione in qualche episodio ma ascoltate canzoni come "Diamond lies" con il suo sapore alla Badly drawn boy, o il jazzato di "Party's over" e...buon viaggio.

SENTIREASCOLTARE.com

La prima impressione, avvicinandosi al lavoro dei Warm Morning, è quella di avere a che fare con gente che la melodia sa dove andare a cercarla, come trattarla, come renderla irresistibile e aggraziata. Se da un lato è fuor dubbio, che in Feather ci si occupi fondamentalmente di folk e dintorni, è altrettanto chiaro che il linguaggio usato per farlo è di quelli autentici, ricercati e forbiti ma tutt'altro che incomprensibili, un linguaggio che mescola arrangiamenti elaborati e armonie suadenti. Che si citi l'approccio jazzato dei Kings of convenience, "Feather-Party's over", gli Shins meno devianti di "Behind the curtain" e la psichedelia da camera di "The room is shaking", Badly drawn boy di "The ballad and a tale" o accenti tradizionali irlandesi di "Silver rain", il giudizio (positivo) non cambia, per un suono che si arricchisce di archi e ottoni, si irrigidisce su chitarre elettriche comunque contenute, scopre soluzioni melodiche inaspettate. Un suono che a dirla tutta meriterebbe palcoscenici più ampidi una semplice rubrica dedicata ai demo.

Fabrizio Zampighi

SONICBANDS

Era da tanto che avevo voglia di una musica del genere: "Feather". Il curatissimo cd dei Warm Morning, colpisce innanzitutto per la calma e la positività che trasmette, per la scelta degli strumenti e dei suoni, per il quartetto d'archi... Un cd che non mi stupirei nel trovarlo come colonna sonora di qualche film o pubblicità, un cd da mettere in salotto, un cd da sottofondo, un cd per pensare...Le canzoni sono tutte cantate in inglese, dirette verso un folk acustico di classe, i brani hanno una dolcezza e delicatezza magnifica, le voci e gli strumenti emozionano, hanno una dinamica da far venire la pelle d'oca, questo anche grazie all'ootima registrazione, che risalta anche i più piccoli particolari, i colori che andrebbero persi altrimenti e che in questo genere sono davvero importanti. "Disconnected" è il pezzo che mi ha colpito di più (non me l'aspettavo), unico brano rock del cd, che spezza in due l'album in modo intelligente rendendolo ancora più piacevole. "Silver rain" è la mia preferita, non riesco a smettere di mettere il brano in loop...Da elogiare il modo ormai perso di doppiare la voce con terze o quinte, mi ricordano tanti gruppi degli anni '60, ma non voglio citarne manco uno, perchè i Warm Morning non sono da paragonare a nessuno: hanno uno stile loro. Se avete mal di testa e siete stanchi della solita musica o del rumore della città, se avete bisogno di un po' di serenità, questo è sicuramente il cd che fa per voi: Warm Morning "Feather".

Sig. K

ROCKERS.it

Provate a immaginare....Sono gli anni '60. Con la vostra testa laccata o lucida di brillantina, entrate da Tiffany appena dopo Audrey Hepburn. La musica che sentite non è di Burt Bacharach nè di Henry Mancini, bensì dei Warm Morning. Vi accorgete della differenza, ma va bene. Altro scenario. Siete in Norvegia, diciamo a Bergen, diciamo due o tre anni fa. Dopo aver visto le barche di pescatori rientrare dalla pesca nei fiordi, vi fiondate in un piccolo localino al caldo. Sul palco non stanno suonando i Kings of Convenience, bensì i Warm Morning. Vi accorgete della differenza, ma anche in questo caso, va bene così. Questo per darvi qualche vaga idea, non tanto di quello che ascolterete, ma dell'atmosfera. "Feather" ha questa particolarità: non è un lavoro solamente da ascoltare, men che meno da analizzare. E' da godere. Da mettere su quando c'è bisogno di rilassarsi. O quando ci si trova già in una certa condizione, sia essa una tranquilla giornata uggiosa o il primo pomeriggio da dedicare a sè stessi dopo mesi o una calda alba cornetto-cappucino dopo un after. Già solo il nome del gruppo suggerisce una delle ambientazioni ideali e alcuni titoli ben anticipano certe sensazioni ("The ballad and a Tale" piuttosto che "White summer Day-dream"). "Feather" è un album molto omogeneo, ma vario: all'interno di un sound ben definito, una linea musicale molto precisa, si sperimentano tutte le possibili varianti. La title-track è totalmente differente da "Disconnected", ma figlia dello stesso parto mentale in modo evidente. Non aspettatevi l'album dell'anno o una cascata di innovazioni sonore, non è questo che il progetto portato avanti dai fratelli Modicamuerte si prefigge. Questo è semplicemente un disco da usare. Come l'arbre magique in macchina, una stampa appesa in salotto, una lampada a fibre ottiche sulla mensola o delle tendine rosa alle finestre.

Sonja Amoretti


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